Delitti di mafia – La storia di Mario Francese con Alex Bisconti

Delitti di mafia – La storia di Mario Francese con Alex Bisconti

Delitti di mafia – La storia di Mario Francese è un film di Michele Alhaique dedicato alla vita del grande giornalista italiano, vittima di mafia.

Fa parte di Liberi sognatori, un ciclo dedicato a quattro personaggi di spicco nella lotta alla mafia, tra gli anni Settanta e gli anni Novanta.

Nel cast il nostro attore Alex Bisconti, nel ruolo di Massimo a 16 anni.

Il film andrà in onda in prima serata su Canale 5 domenica 21 gennaio 2018.

Ci sembra giusto farvi un piccolo appunto, per chi non conoscesse la sua storia, su Mario Francese.

Siamo infatti fermamemente convinti che la conoscenza delle vite di questi eroi contemporanei sia un piccolo modo di combattere queste mentalità retrograde, in cui è compresa appunto anche la mafia.

Ma anche un modo di rendere loro giustizia e soprattutto onore.

Mario Francese nasce a Siracusa il 6 febbraio del 1925. Terzo di quattro figli, irrequieto per natura, ultimato il ginnasio nella sua città, decide di comune accordo con la famiglia di trasferirsi a Palermo, da una zia, sorella della madre, per completare gli studi liceali e poi iscriversi all’università. A 15 anni dimostra già grande personalità facendo la sua prima grande scelta, segue l’istinto. Conseguita la maturità classica si iscrive alla facoltà di ingegneria, ma lontano da casa, sente il bisogno di rendersi economicamente indipendente. Negli anni Cinquanta entra come telescriventista all’agenzia Ansa, ma è sprecato per quel lavoro e lo capiscono ben presto dandogli spazio come giornalista, con la promessa di assumerlo dopo qualche tempo nell’organico redazionale. Un impegno non mantenuto e di cui si duole molto. Ma all’Ansa Mario Francese può dare sfogo alla sua grande passione di scrivere e nonostante ufficialmente sia solo un telescriventista, ormai contagiato dal tarlo della notizia, comincia il suo sogno di lavorare per un giornale diventando corrispondente de «La Sicilia» di Catania, per il quale scriveva di cronaca nera e giudiziaria. Cerca una sistemazione migliore e dal primo gennaio 1957 entra alla Regione come «cottimista». E anche qui «sbatte» nel mestiere: viene nominato capo ufficio stampa all’assessorato ai Lavori pubblici. Dall’ottobre 1958 l’assunzione alla Regione diventa definitiva. Raggiunta la «sistemazione» economica, decide che è il momento di mettere su famiglia e il 30 ottobre del 1958 si sposa a Campofiorito, nel Corleonese, con Maria Sagona. Dall’unione nasceranno quattro figli maschi. Ma preparare comunicati stampa per i giornali gli sta stretto. Con l’Ansa il rapporto si riduce sempre più, fino al febbraio del 1960, quando si licenzia. Con la Sicilia continua la collaborazione fino a quando, alla fine degli anni Cinquanta Girolamo Ardizzone lo chiamò al Giornale di Sicilia. Dopo qualche tempo gli fu affidata la cronaca giudiziaria e in questo settore si lanciò con tutta la sua generosa passione diventando in breve tempo una delle firme più apprezzate e uno dei più esperti conoscitori delle vicende mafiose. Nel 1968 fu posto davanti all’Aut-Aut: la Regione o il Giornale di Sicilia. E non ebbe dubbi: scelse di restare in trincea, diventando nel frattempo giornalista professionista. Da quel momento, dalla strage di Ciaculli all’omicidio del colonnello Russo, non c’è stata vicenda giudiziaria di cui non si sia occupato, cercando una «lettura» diversa e più approfondita del fenomeno mafia. Il suo è stato un raro esempio in Sicilia di «giornalismo investigativo». Fu l’unico giornalista a intervistare la moglie di Totò Riina, Ninetta Bagarella. Il primo a capire, scavando negli intrighi della costruzione della diga Garcia, l’evoluzione strategica e i nuovi interessi della mafia corleonese. Non a caso parlò, unico a quei tempi, della frattura nella «commissione mafiosa» tra liggiani e «guanti di velluto», l’ala moderata. E Cosa nostra non l’ha perdonato, fulminandolo la sera del 26 gennaio 1979 davanti casa, mentre stava rientrando dopo una dura giornata di lavoro.

Non perdete allora Delitti di mafia – La storia di Mario Francese.

Appuntamento il 21 gennaio in prima serata su Canale 5!

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