Intervista a Pierangelo Menci

Quando hai scoperto la recitazione e soprattutto quando hai deciso di voler fare l’attore? 
Ciao! Che dire, credo la mia passione parta da molto lontano! Mi ricordo che fin da piccoli mia sorella ed io inventavamo delle scenette di cui noi eravamo gli strambi protagonisti e le mostravano ai nostri parenti quando la domenica pranzavamo tutti insieme, era il nostro modo di divertirci e sentirci liberi di dire le piccole cose che altrimenti ci  saremmo vergognati a dire. Più o meno alla fine del Liceo ho cominciato a sentire la stessa necessità,  ho iniziato a frequentare un corso di recitazione nella mia città e ho capito che questa passione sarebbe divenuta il mio obiettivo: la dimensione del teatro e della recitazione mi affascinano profondamente perché si affrontano e si mostrano tutti gli aspetti della vita e della società, attraverso delle tematiche, mostrandosi ad un pubblico. Ho avuto questa conferma dopo le scuole superiori quando ho iniziato a frequentare l’Accademia Eutheca a Roma, non solo ho cominciato ad essere più consapevole delle caratteristiche di questa arte, ma ho inoltre avuto modo di comprendere come a molti attori sia comune l’indole a essere persone fluide, dinamiche, disposte a mettersi sempre in gioco e a fare lavoro di squadra. Amo la creatività che questa realtà ti lascia e allo stesso tempo il rigore che richiede.
Quale percorso consiglieresti a un aspirante attore? 
A mio avviso le risorse necessarie per intraprendere questa scelta sono la passione e la dedizione.
Pragmaticamente il consiglio che nel mio piccolo posso dare è quello di cominciare il prima possibile a mettersi in gioco: un piccolo corso, una scuola o un’Accademia. Spesso il freno più grande è dato dalla realtà che ci circonda, quali amici o familiari che sembrano non appoggiare le nostre scelte. Non si deve aver timore di fare ciò che si ama, mai, non c’è tempo per pentirsi di tutto quello che non abbiamo fatto. Un’altra paura che può fermare dal tentare è quella di credere che recitare o raggiungere dei traguardi in questo mestiere sia impossibile; beh, non è così! Ci vogliono tanta buona volontà e impegno. Anche la rete oggi dà tante possibilità in quanto accorcia le distanze fra le persone, si trovano gruppi che condividono le stesse passioni, siti di scuole e agenzie, provini e casting di ogni genere.
Quando reciti cosa vorresti che arrivasse al pubblico? 
La cosa bella è che non sai mai davvero cosa aspettarti dal pubblico. Può essere efficace, quando si prepara un ruolo, fare una scelta precisa riguardo ciò che vorremmo dire ma alla fine ognuno può percepire cose diverse in base alle proprie esperienze o ai propri gusti. Ogni nuovo progetto che intraprendo rappresenta qualcosa di differente per me e ognuna di queste volte cerco di capire cosa questo personaggio voglia dire, quali tematiche affronti. A meno che non si faccia uno spettacolo completamente da soli è impossibile svincolare il proprio compito da quello che tutta la storia dentro la quale ti trovi rappresenta, ed io spero di veicolare in modo efficace il messaggio che  scelgo di trasmettere, anche perché il più grande critico di me stesso sono proprio io!
Se fossi un personaggio in cerca d’autore, quale saresti? 
Sono all’inizio di un’avventura che spero si infittisca sempre di più: mi piacerebbe conquistare un personaggio turbolento, pieno di contraddizioni e poco lineare un po’ come le persone reali nella vita sono. Se gli autori delle nostre opere fossero i nostri amici, la nostra famiglia e i nostri conoscenti ognuno di noi potrebbe far parte di una storia interessantissima e per tutti diversa che è la vita, quella vera. Quando si diventa personaggi le possibilità di scelta diminuiscono, perché ogni personaggio ha un compito preciso, e allora non si diventa qualcun altro ma pescando tra le tante cose che abbiamo dentro se ne tengono solo alcune per scartarne altre. Cercherei l’autore che conoscendo anche un po’ di me allora mi desse modo  di portare un po’ della mia vita dentro il personaggio ma allo stesso tempo lo infittisse di cose così lontane da me da darmi la possibilità di sbizzarrirmi in questa magia che è la recitazione. Amo molto i film di avventura, di fantascienza e storici.
Sarai di nuovo Martino Bechis, l’affascinante guardia forestale in “Un passo dal cielo 5”: ci saranno nuovi risvolti in questa stagione? Se si, puoi anticiparci qualcosa? 
È ricominciata da poco l’avventura di Un passo dal cielo e di novità ce ne sono eccome!
Ovviamente non posso dire nulla di specifico ma non posso non condividere la gioia di far parte di questo progetto. Ancora una volta, una delle caratteristiche vincenti della serie è quella di trattare delle tematiche molto importanti e attuali, delle quali non è mai esaustivo parlare. Tutto questo poi si sviluppa dentro alle vicende di tanti personaggi diversi nelle loro caratteristiche e storie. Ci saranno dei nuovi e bravissimi attori e gli storici protagonisti di cui il pubblico si è innamorato. Insomma Un passo dal cielo è la formula vincente che mette insieme più realtà, tragedia e commedia: riesce ad unire tutta la famiglia proponendosi attuale, d’intrattenimento e interessante per ogni tipologia di pubblico.

Grazie Studioemme per questa intervista, io ho incontrato proprio voi quando è iniziato il mio rocambolesco percorso!