Intervista a Tancredi Di Marco

Quando hai scoperto la recitazione e soprattutto quando hai deciso di voler fare l’attore?

Ho cominciato ad amare il teatro sin da piccolissimo. Sono Siracusano e, da sempre, assisto con mia madre agli spettacoli classici al Teatro Greco di Siracusa. Nasce da qui la mia passione per il teatro e la recitazione e il desiderio di intraprenderne lo studio unendolo a quello della danza, iniziato all’età di 4 anni. Nel 2016 ho avuto l’onore di interpretare il ruolo di Eumelo, il figlio di Alcesti, impersonata dalla grande Galatea Ranzi. Aver di fronte un pubblico di 5.000 persone, percepirne la commozione nel vederti in scena è un’emozione indescrivibile ma anche una grande responsabilità. Nello stesso anno sono stato selezionato come allievo dell’Accademia del Sistina di Roma, diretta da Massimo Romeo Piparo, che tutt’ora frequento.

Sei stato protagonista del musical Billy Elliott: cosa ti ha lasciato questa esperienza? Puoi raccontarlo ai  nostri lettori?

Quando mi è stato comunicato che avrei interpretato il ruolo di Billy Elliott, in “Billy Elliott” – Il musical” stava per scoccare la mezzanotte del nuovo anno. Un meraviglioso inizio. Sono arrivato al primo incontro di compagnia con il cuore in gola. Da subito sono stato accolto con affetto e grande professionalità da tutto il cast e i miei timori sono immediatamente svaniti. Sono stati mesi di duro lavoro che tuttavia hanno fatto sì che il mio sogno si avverasse. Per un ballerino, che ha unito la passione per la danza allo studio della recitazione e del canto, lavorare nel mondo del musical, a 12 anni, significa non poter chiedere di più. Questa esperienza mi ha lasciato una grande consapevolezza: i sogni possono avverarsi solo se credi veramente in essi. Niente è dovuto ma tutto è possibile grazie a studio, determinazione e sacrificio.

Quando reciti cosa vorresti arrivasse di più al tuo pubblico? 

La mia passione. Il pubblico deve percepire le tue emozioni e sono gli applausi, i sorrisi e qualche lacrimuccia che ti ripagano. Avere consapevolezza che il pubblico uscirà da teatro con un’emozione grande dentro al cuore ripaga di tutto e ti dà la forza per andare avanti e impegnarti ogni giorno di più.

Se fossi un personaggio in cerca d’autore, quale saresti? 

Pirandello! E’ un siciliano come me. La mia è una terra generosa, ricca di arte, storia, teatro, bellezze naturali. Io sono figlio di tutto questo e sono molto orgoglioso di essere siciliano e siracusano come il grande Archimede. Pur avendo scelto di studiare e lavorare fuori dalla mia terra non mi sento un personaggio abbandonato, in cerca d’autore. Piuttosto penso che bisogna percorrere la strada migliore e in questo momento Roma, il mio maestro Massimo Piparo, Studio Emme lo sono! Ma di rientro a Siracusa non vedo l’ora di tornare dalla mia insegnante di danza, Antonella Crucitti, dai compagni di scuola e dagli amici di sempre, al mio mare e alla mia Ortigia.

Se ti chiedessimo qual è il tuo sogno nel cassetto, cosa ci risponderesti? 

Ho sempre sognato di fare il performer, di lavorare nel mondo del musical ma sono fortemente affascinato dal cinema. Ho due sogni nel cassetto: interpretare un musical a Broadway e diventare attore professionista nonché doppiatore.