Ci lascia oggi una delle più grandi registe italiane: Lina Wertmüller.
Un carattere deciso, la regista era nata a Roma nel 1928.
“Ho sempre avuto un carattere forte fin da piccola” e “Sono stata addirittura cacciata da undici scuole e sul set ho sempre comandato io“, raccontava sempre di sé.
È stata la prima donna a ottenere una nomination agli Oscar per la Miglior Regia per il film “Pasqualino Settebellezze“. Nel 2020, riceve il Premio Oscar onorario per la carriera.
Nel 1963, arriva per lei l’anno di svolta: il debutto come regista al cinema, con la pellicola “I basilischi” e la versione per la televisione del libro “Il giornalino di Gian Burrasca“. È stata proprio lei ad affidare il ruolo principale a Rita Pavone.
Tra i suoi lavori più conosciuti troviamo “Mimì metallurgico ferito nell’onore” – del 1972 – e “Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto“. Proprio da questi due primi titoli, nasce la sua passione per i lunghi titoli, diventando il suo grande marchio di fabbrica.
Sono state tantissime le reazioni alla notizia della sua scomparsa da parte di tutto il mondo dello spettacolo – italiano e internazionale – e da quello politico.