Romulus, la storia della tv e del cinema italiani

Qualche giorno fa, esattamente il 4 dicembre, si è conclusa la serie Romulus, con la messa in onda delle ultime due puntate su Sky e NowTV.

Giunti alla fine di questa stagione, l’idea che circola è quella di una produzione destinata addirittura a fare la storia della televisione e del cinema italiani.

Non solo per la maestosità con cui è stata realizzata ma anche per l’intreccio, diviso in più filoni, in cui ciascun personaggio ha portato avanti un proprio sviluppo personale.

In un incredibile intreccio tra classico e moderno, tra le commedie shakesperiane e il mitico “Il Trono di Spade”, il regista Matteo Rovere ha portato in scena, con un unico e solo occhio, un mondo credibile ma anche coerente, pur essendosi avvalso della collaborazione di altre due “teste”, Michele Alhaique e Enrico Maria Artale.

Straordinario anche il lavoro di preparazione fisica e linguistica del cast (ricordiamo che Romulus è recitato interamente in protolatino), le scenografie, i costumi e la ricostruzione/reinvenzione di tutti i quanti i riti, com’è straordinario il lavoro di scrittura della reinvenzione del mito stesso di Roma e della sua fondazione.

Un vero onore per noi aver avuto, in questa produzione, il nostro attore Francesco Marchioro che, nella serie, ha interpretato il ruolo di Lukvis.

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